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La grande festa dello Tsagaan Tsar in Mongolia

2022-12-12 13:52

Monica Benedetti

Sciamanesimo, mongolia, marco polo, Bituun, Tsagaan Tsaar, capodanno, Tegus buyantu, buddhismo, Palden Lhamo, kumis, ajrag, ul bov, il milione,

La grande festa dello Tsagaan Tsar in Mongolia

Mentre da noi si festeggia il Natale e il Capodanno, nelle lontana Mongolia si attende il mese della Luna Bianca per dare inizio al nuovo anno, lo Tsagaan Tar.

Mentre da noi si festeggia il Natale e il Capodanno, seguendo l'andamento della Chiesa Cattolica Romana e del calendario gregoriano (solare), nelle lontane steppe mongole si attende il mese della Luna Bianca per dare inizio al nuovo anno.

 

Il calendario, in Mongolia, è lunisolare, calcolato con un sistema che si chiama Tegus Buyantu e la vita, soprattutto quella dei nomadi, è scandita da entrambi gli astri più importanti della volta celeste.

 

Non si celebra una nascita in particolare ma la nascita in senso oggettivo o meglio, la ri-nascita della natura.

 

Questa grande festa, chiamata Tsagaan Tsar, letteralmente “il mese bianco”, inizia due mesi dopo il primo novilunio che segue il solstizio d'inverno e coincide con il nostro mese di febbraio.

 

Come si festeggia

Lo Tsagaan Tsaar inizia il giorno prima del plenilunio. Questa vigilia è chiamata Bituun col significato di notte molto buia. In questo giorno ci sono dei rituali da rispettare come pulire a fondo la casa o la ger e mangiare tantissimo poiché, se si sente la fame nel primo giorno dello Tsagaan Tsar, si sentirà per tutto l'anno.

 

Vengono anche messi dei pezzi di ghiaccio sopra la porta della ger per abbeverare il cavallo di Palden Lhamo, una divinità femminile del buddhismo che, in questa notte, visita le case per portare la sua protezione.

palden.jpeg

La mattina dello Tsagaan Tsaar ci si sveglia prima dell'alba e ci si veste con abiti nuovi, si apre l'Orkh che è il buco sul soffitto (di cui ho parlato nel mio articolo riguardante la ger che trovi qui) della ger e viene acceso il primo fuoco dell'anno.

 

Questa è un'azione rituale molto importante poiché simboleggia la prima luce della primavera, anche se fuori c'è ancora gelo e neve.

 

I pastori nomadi conteggiano, in questo giorno, gli anni dei loro animali e da questo momento cominceranno ad osservare i loro comportamenti per capire l'andamento della prossima stagione.

 

In questo giorno gli uomini si dirigono sulla cima di una collina e portano offerte bianche che consistono in burro, yogurth e il tradizionale tsagaan, fette di latte cagliato ed essiccato.

 

Iniziano poi una cerimonia molto suggestiva. Si chiama muruu gargakh e significa l'inizio della tua orma o lasciare l'impronta.

 

In base all'anno di nascita e al calendario buddhista, ognuno deve iniziare l'anno con un primo passo uscendo di casa verso una determinata direzione e rientrando attraverso un'altra direzione, dopo aver eseguito un rituale.

 

E' un rituale molto antico, precedente a qualunque forma di religione attuale ma è stato assimilato allo sciamanesimo e al buddhismo.

 

Il capofamiglia compie cinque o nove passi simbolici verso la direzione designata. Poi va nel luogo scelto per eseguire il rito e, rientrando, si muove in senso orario per tornare al punto di partenza.

 

Il luogo in cui svolgere il rituale va scelto prima dell'alba, momento in cui il rituale ha inizio e non si può errare la direzione - cosa di cattivo auspicio -.

 

Se l'esecutore vive fuori città è consigliato un luogo lontano da stalle e animali. Se vive, al contrario, in città, è consigliato un luogo che sia almeno nove piedi di distanza da un edificio.

 

Per l'esercizio di questo rituale c'è una preparazione che consiste in una purificazione del corpo, di solito un bagno e l'indossare abiti nuovi, una nuova cintura e un cappello.

 

Vengono portate delle offerte di latte, vodka o prodotti derivati dal latte, da offrire alle divinità della zona in cui viene svolto il rituale.

 

Se eseguito correttamente, il muruu gargakh assicura protezione e prosperità alla famiglia per tutto l'anno a venire.

 

A titolo di esempio riporto il consiglio per il muruu gargakh pubblicato per il capodanno 2022 dai monaci del tempio di Gandantekchenlin, a Ulaanbaatar:

 

“La mattina di Capodanno, è tradizione andare nella direzione del cuore dei piedi che si è seduto in quell'anno, e viene dai doni. Se la "bocca di un cane nero" si trova nella direzione della linea, allora la linea sarà tracciata nella direzione della medicina e della vita, e tornerà a casa dal lato della carità”

(https://ikon-mn.translate.goog/visualdata/c/2g3j?_x_tr_sl=mn&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=sc)

E' una traduzione automatica di google, naturalmente, e non so quanto sia precisa ma è solo per rendere l'idea di quanto sia importante, per il popolo mongolo, questo primo passo verso il nuovo anno, venendo addirittura pubblicato nella stampa locale e nei monasteri.

 

C'è da aggiungere che, quando il capofamiglia rientra dopo aver eseguito il muur gargakh, egli si siede al suo posto nella ger, a nord e il più giovane lo saluta con una particolare forma di reverenza: estende le sue braccia con i palmi alzati e tiene sollevate le braccia dell’anziano sorreggendogli i gomiti. Questo tipo di saluto viene poi scambiato tra tutti, tranne che tra marito e moglie, e di solito le persone tengono un khadag, un lungo e stretto pezzo di stoffa solitamente di seta bianco, blu o giallo, che ha un profondo significato spirituale, sulle palme aperte delle mani. Il saluto tenendo i gomiti dell'anziano ha il significato di promessa di sostegno nei suoi confronti.

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Dopo l'esecuzione di questo rituale cominciano in festeggiamenti in cui verranno consumati, per la maggior parte, cibi bianchi, quindi derivati del latte e carne di agnello.

 

I piatti tipici sono lo tsaagan, latte cagliato e lasciato essiccare per diversi giorni prima di essere tagliato a piccoli pezzi e consumato; del latte con riso e/ o uva passa; il buuz, tipici tortellini ripieni di carne di agnello e l'Ul Bov, una sorta di pane dolce, a forma di piastrella che viene presentato su un grande vassoio in cui i pezzi vengono disposti a strati sovrapposti a formare una piramide o il monte Meru e, naturalmente, l'ajrag, la bevanda “nazionale” mongola preparata dalla fermentazione del latte di giumenta.

 

E' simile al più famoso e conosciuto Kumis.

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(https://montsame.mn/en/read/288721 - Il Presidente U.Khurelsukh con il “Monte Meru” formato da pezzi di Ul Bov)

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Il capodanno mongolo dura diversi giorni in cui si fanno visite a parenti e amici scambiandosi regali e preziose boccette di tabacco e, come anticipato all'inizio di questo articolo, vi sono cose da fare e altre da non fare, in questo periodo:

Cose da fare durante lo Tsagaan Tsaar:

  1. Pulire a fondo la casa
  2. Riparare le cose rotte in casa
  3. Lavare e rammendare tutto, inclusi gli abiti
  4. Non imprecare o compiere brutte azioni
  5. Cucire o comprare un nuovo tessuto
  6. Non dormire in casa di altri nella notte di Capodanno

Cose da non fare durante lo Tsaagan Tsaar:

 

  1. Attingere acqua da fiumi, laghi o cascate
  2.  Prestare qualcosa
  3.  Litigare o piangere, altrimenti le discussioni seguiranno tutto l’anno
  4.  Portare la spazzatura o le ceneri via da casa
  5.  Uccidere o cacciare animali; si dice che questo sia un presagio di morte
  6.  Andare a casa di qualcuno per un saluto il settimo giorno del Capodanno lunare
  7.  Marito e moglie non si devono salutare per scongiurare un estremo saluto nell'anno a venire.
  8.  Bere troppo per non accedere neppure nell'anno a venire.
  9.  Mangiare il cibo delle feste senza l’autorizzazione del proprietario di casa
  10.  Indossare abiti neri
  11.  Lasciare gli animali al pascolo durante la notte
  12. Ttagliarsi i capelli

 

Come si saluta durante lo Tsagaan Tsaar.

Nei giorni del capodanno anche i saluti cambiano. Quando si fa visita a qualche parente o amico o ci si incontra per strada, si dice: “Daaga dalantai byaruu bulchintai, sureg mal targan orov uu” ovvero come stanno i tuoi animali? Come hai passato l'inverno? Quando ci si rivolge ad un anziano, al saluto tipico si aggiunge “Tsar shinedee saihan orov uu? Nas suuder hed hurev?” per informarsi sul suo stato di salute.

Origini dello Tsagaan Tsaar

Nell'anno della lepre rossa, Gengis Khan si alzò e si purificò il primo giorno del capodanno lunare, indossò abiti nuovi, rese omaggio al Cielo e alla Terra, si inchinò e salutò sua madre Hulun, accese uno smudge di rosmarino e onorò trecento dei suoi ufficiali.

 

Le origini di questa festa sono fatte risalire al famoso condottiero mongolo di cui ancora, ad ogni Tsagaan Tsaar, si celebra il ricordo come l'inizio del suo regno e la prima descrizione la troviamo sul libro di memorie di Marco Polo, Il Milione, che descrive così un capodanno mongolo celebrato da Kublai Khan sotto la dinastia Yuan (1271 – 1368).

 

“L'inizio del loro nuovo anno è il mese di febbraio, e in quell'occasione il Gran Khan e tutti i suoi sudditi fecero una festa come ora descriverò. È consuetudine che in questa occasione il Khan e tutti i suoi sudditi siano vestiti interamente di bianco;così, quel giorno, tutti sono in bianco, uomini e donne, grandi e piccoli. E questo viene fatto in modo che possano prosperare durante tutto l'anno, poiché ritengono che l'abbigliamento bianco sia fortunato. In quel giorno anche tutto il popolo di tutte le province e governi e regni e paesi che devono fedeltà al Khan gli portano grandi doni d'oro e d'argento, e perle e gemme, e ricchi tessuti di diversi tipi. E questo fanno affinché l'imperatore durante tutto l'anno possa avere abbondanza di tesori e godimento senza cura. E le persone si fanno anche regali di cose bianche”


 

Anche se il senso del capodanno mongolo è nettamente diverso dal “nostro”, ho notato alcune similitudini, soprattutto nei comportamenti da tenere o non tenere che, si pensa, possano ripercuotersi durante tutto l'anno a venire.

 

Pare poca cosa ma, in realtà, mi sembra una interessante dimostrazione che qualcosa di un remotissimo passato sopravvive ancora ricordandoci che, forse, abbiamo tutti un'origine comune, seppur lontanissima.

 

Grazie

 

Monica

Fonti:

Wikipedia

Amitaba Viaggi: https://amitaba.net/

Press Reader: https://www.pressreader.com/mongolia/the-ub-post/20190201/281513637385674

Marco Polo: Il Milione